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Undicesimo Incontro
Sentiero
Bioregionale 2023
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Tsuf: «Tutti hanno da insegnare»
Contadino
presso il Monte Subasio, in una valle miracolosa dietro Assisi, Tsuf
vuole trasformare il podere, di cui si prende cura con i suoi genitori,
in un luogo dove tutti i giovani possano venire e imparare dalla terra.
Prendendo esempio da un ecovillagio in Spagna, dove ha passato due mesi
questo inverno, sogna un luogo dove ognuno porta la sua pietra
all’edificio dell’autosufficienza e della felicità.

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il 2, 3, 4 giugno 2023
presso
Podere Amerigo - Gricigliana
Val Bisenzio Appennino Toscano
di
seguito RESOCONTO E IMMAGINI dell'incontro
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RESOCONTO DEL CERCHIO DELLE PRESENTAZIONI
di Séverine Huille*
 Siamo una quarantina di persone riunite per parlare della nostra esperienza bioregionale.
Ogni
persona presente non è qui per caso. Alcuni vengono da anni di
incontri e sono in perfetta comunione con il pensiero e lo stile di
vita bioregionale. Altri invece stanno scoprendo la forza del pensiero
bioregionale per arrivare ad una vita più appagante e sensata.
Altri ancora sono qui grazie ad amici o per curiosità. Ci sono
un po’ tutte le fasce di età, la prova che il pensiero
bioregionale è per tutti, senza distinzione di
nazionalità, percorso di vita, età e situazione
famigliare. L’importante è essere tutti insieme per
condividere. Sabato 3 giugno 2023, ci siamo riuniti in cerchio sotto un
bel sole che giocava con le nuvole, che non avevano più il
colore minaccioso del giorno prima.
Il cerchio di
apertura dell’incontro consiste nell’auto-presentazione dei
partecipanti e del percorso di vita che li ha portati qui. Quello che
vi proponiamo è il riassunto delle presentazioni, nella
convinzione che ogni racconto va ad arricchire la storia di Sentiero
Bioregionale.
Felice: «Più che essere alieni sulla Terra, ci siamo alienati»
Felice abita tra
Macerata ed Ancona, si occupa della rivista «Il
Seminasogni» dove pubblica le poesie che scrive quando non zappa
la terra. Ha preso il «sentiero verso l’indipendenza
attraverso l’autosufficienza», quella vera,
«C’è bisogno di comunità».
Giampietro
«Frutticoltore»
in una piccola valle nel bergamasco, Giampietro è anche
insegnante di teologia nella provincia di Bergamo.
Tsuf: «Tutti hanno da insegnare»
Contadino presso
il Monte Subasio, in una valle miracolosa dietro Assisi, Tsuf vuole
trasformare il podere, di cui si prende cura con i suoi genitori, in un
luogo dove tutti i giovani possono venire e imparare dalla terra.
Prendendo esempio da un ecovillagio in Spagna, dove ha passato due mesi
questo inverno, sogna un luogo dove ognuno porta la sua pietra
all’edificio dell’autosufficienza e della felicità.
Massimo
Vive a Minceto in
Liguria, a 700 metri di altitudine, Massimo ha 63 anni e si definisce
un «esperto di patate». E’ stato impiegato in un
museo prima di aprire con Esther la casa editrice Temposospeso.
Esther
La compagna di
Massimo, viene dalla Svizzera e sta in Italia dal 1995. E’
autrice di libri per bambini e artista del ferro. Considerando
l’apertura recente della loro casa editrice, Massimo e Esther ne
condividono la gioia con tutti i presenti.
Agnese
OrigInaria di
Torino, Agnese ha 35 anni. A 28 anni, appena licenziata, ha scoperto
vita e natura e si è fermata nella tribù di Fabrizio,
nelle Marche a 300 m di altitudine. La sua vita si articola tra
preparazione del pane, raccolta delle piante selvatiche, e ceramica
etrusca, che lavora con la tecnica del bucchero. Ammette di avere una
vita molto privilegiata, avendo uno smartphone e una macchina che gli
permettono di vivere lontana dalla città ma legata alla
società.
Fabrizio: «Sono arrivato all’età che ho, penso che posso continuare»
Fondatore della
tribù delle Noci sonanti, di cui fa parte Agnese, vive nelle
Marche dal 1986. Il nome della tribù risale al 2004.
«Delle noci in una busta fanno poco rumore, e più ce ne
stanno, più rumore fanno». Vivere in gruppo è un
bisogno fondamentale, secondo Fabrizio. Oggi la tribù è
costituita da tre membri. Pero ci sono anche i
«ritornanti», cioè quelli già venuti e poi
tornati. Vive fuori dalle costrizioni moderne:
l’elettrodomestico, l’auto, il trattore, il telefono.
Fabrizio è anche padre di un figlio di 16 anni, che ha seguito
le gesta dei genitori, imparando a zappare fin da piccolo.
Even
Vive in Romagna,
dove si prende cura di un’azienda agrituristica «Borgo
Basino», coinvolta nelle recenti drammatiche inondazioni e
smottamenti.
Davide
Originario di
Ostia, vive nelle Marche. E’ in cerca di una vita diversa da
quella che vive ora. I suoi rapporti con i vicini non sono facili.
Davide
Un secondo Davide
(anni 20), originario di Bergamo, arrivato qui con il prof. Giampietro.
Due anni fa ha iniziato un progetto di vita condivisa, vivendo in una
casa con sei coinquilini. Convinto che la scuola non fosse fatta per
lui, è andato a lavorare a 17 anni, imparando molti mestieri. Da
Monte Pisano, dove si era impegnato nella permacultura, ha deciso poi
di tornare a Bergamo e di fare il cuoco.
Shary: «Il tempo perso è un lusso»
Originaria degli
Stati Uniti, Shary si è trasferita con i suoi genitori in Val di
Chiascio ed è diventata una vicina di Etain, una fondatrice di
Sentiero Bioregionale. Con un’amica ha creato il progetto
«Piccole impronte nel bosco» per bambini e adulti,
stressati e persi. L’obiettivo è di dare uno spazio in
natura per chi non ne ha normalmente accesso né
l’abitudine.
Noa
Madre di Tsuf con
cui gestisce il podere al Monte Subasio vicino ad Assisi. Sottolinea la
difficoltà di bilanciare l’essere madre e figlia della
Terra. Originaria di Israele, è venuta in Italia con la sua
famiglia per dare ai figli uno spazio e una vita in pieno contatto con
la natura. Dopo 30 anni di vita in città, in Israele, Noa vive
ora una vita di soddisfazioni accudendo alle piante dell’orto, ai
tanti alberi da frutto e alla cura delle api, con le quali ha
sviluppato un rapporto particolare.
Jacqueline
Anziana
dell’idea bioregionale, scrive poesie. Originaria di Tolosa,
Jacqueline ha vissuto a Palombara Sabina, un luogo che ha poi deciso di
lasciare, meditando sull’importanza di scegliere il luogo giusto
per sé, e di amarlo. Alberto
Vive ad Assisi a
10km da Noa e Tsuf, in un podere dove si organizzano campi estivi per
bambini. Per presentarsi condivide un’esperienza. Sulla strada
per l’incontro, ha incontrato un capriolo che, alla vista della
macchina, si è impaurito: la macchina come nuovo modo di
spostarsi è un paradosso per chi ama e vuole bene ad un luogo.
Giuseppe: «Io rifarei tutto quello che ho fatto»
Contadino nato
contadino nella pianura padana, è andato via da casa per un
percorso di ricerca interiore. Seguendo la voce profonda dentro
è tornato con l’intento di guadagnarsi da vivere nella
terra che fu dei suoi genitori e, al tempo stesso, di rispettarla
riattivandone le relazioni ecologiche.
Emanuele: «Mi sono tirato fuori dalla finta perfezione»
Già
presente all’incontro del 2019, Emanuele vive con Arianna in
provincia di Padova, in una casetta in mezzo alla pianura padana.
Parlando di sé e della sua gioia di stare qui, Emanuele si
emoziona e ci emoziona tutti. E’ stato woofer alla ricerca di una
vita diversa di quella ‘perfetta’ in città. Emanuele
ha trovato un equilibrio, non guarda più il mondo come un luogo
da cambiare, ma di capire la sua presenza in esso, e come dare il
meglio di sé.
Arianna: «Io sarei una che va in piazza e si incazza»
Vive con Emanuele
e cerca di fare del suo meglio per avere un impatto minimo. Gestisce
una food forest dove prova delle emozioni sconosciute a chi non si
sente parte della natura. E cosi ha pianto quando è morta la sua
pianta di pero. Questa esperienza le ha insegnato che: «Se vuoi
un pero piantane 100, se vuoi 100 susine piantane una.»
Elisa
Originaria di
Milano, è scesa a Roma per studiare in un ambiente molto diverso
dal paesaggio della sua infanzia, fatto di fabbriche, inceneritori e
autostrade. E’ passata cosi da un paesaggio di lavori in corso a
quello dell’Appia Antica. Ha scoperto il Sentiero Bioregionale a
18 anni grazie a Giampietro. Il passaggio da Milano a Roma è
stato per lei una liberazione, perché ha capito più cose
ed è diventata indipendente economicamente. A Roma, niente si
nasconde, le disuguaglianze esplodono alla luce del sole. Oggi sta
cercando il suo spazio di autoproduzione, lo stesso che aveva da
piccola. Lavora in un negozio di prodotti sfusi, e ha scoperto quanto
la gente non conosce le materie prime.
Emiliano
Di origine
albanese, è arrivato in Italia nel 1996. Contadino in Albania,
si è ‘civilizzato’ in Italia. Oggi fa il geometra a
Nord di Roma. Sta cercando di tornare alle sue origini.
Luca
Originario di
Milano, editore da 10 anni, dopo avere perso il posto di lavoro. Si
è specializzato in libri di apicoltura, e definisce se stesso
come apicoltore teorico piuttosto che pratico. Ha pubblicato il libro
di Sentiero Bioregionale, che verrà presentato nel
pomeriggio.
Etain: «Molti italiani sono bioregionalisti senza saperlo»
Inglese, arrivata
in Italia a 20 anni, ha lavorato per una azienda farmaceutica a Roma.
Dopo aver visto il volto del capitalismo e il vuoto totale dei valori,
ha deciso di licenziarsi e di riabitare con il marito un podere in
Umbria. Da allora hanno calcolato che dal loro podere saranno passate
più di 10.000 persone. Secondo Etain, l’importanza
è nel condividere e di fare nascere la luce. Anche i piccoli
gesti possono cambiare le cose.
Lucrezia: «Come in tutte le cose non bisogna attaccarsi»
In un viaggio di 3
anni in America Latina, ha scoperto l’agricoltura contadina di
sussistenza. Si prende cura di un podere con il marito, produce ortaggi
e, assieme ad altre famiglie fanno vendita diretta a Bologna. Aiuta la
figlia impegnata in un centro di accoglienza. L’importante per
Lucrezia risiede nel darsi uno sfondo culturale diverso, per fare
fronte alla devastazione dall’economia di mercato. Sottolinea
anche il suo bisogno di solitudine, per capirsi meglio.
Odilio
Abita nella valle
del Po, Odilio ha avuto bisogno di «fare uscire le cose»,
di riappropriarsi del suo «rapporto con la terra», che deve
al nonno che gli ha trasmesso, con le sue poesia, curiosità e
voglia di sporcarsi le mani. Durante il suo periodo in fabbrica,
raccoglieva le cose scritte da Giuseppe, in questo modo ha coltivato il
legame con il selvatico e il coltivato dentro di sé.
Recentemente tornato nella casa dei suoi genitori, segue il percorso
verso i valori della terra.
Giuliano: «Bisogna vivere gli ecosistemi come se fossero comunità e non viceversa»
Giuliano si
presenta come «abitante dell’appenino bolognese, padre,
casalingo, cuoco, contadino». Amante della vita, coltiva il senso
di fiducia e di speranza.
Anita
Cresciuta sulle colline fiorentine, Anita sta per laurearsi in erboristeria a Bologna, dove studia da quattro anni.
Emiliano: «C’è chi si salverà e chi diserterà»
Cresciuto a
Firenze, Emiliano è «nato incazzato» e cerca di
«disintossicarsi». Ha conosciuto il Sentiero Bioregionale
tramite Luca.
Sabrina
Madre di Anita, da
30 anni condivide la sua vita con Emiliano. Traslocati varie volte ora
vivono stabilmente nella valle del Falterona, nel Mugello.
Stella
Di Bergamo,
è venuta all’incontro grazie al suo prof. Giampietro.
Aveva un po’ di timore a partecipare ma ora ne è molto
felice.
Daniele
Compagno di classe
di Stella, è venuto all’incontro grazie alla sua passione
per la natura, sviluppata grazie al nonno.
Lapo: «Tanti pezzetti di me stesso stanno in ciascuna persona di questo cerchio».
Cresciuto in un contesto rurale, in montagna, per Lapo, quello che ci salverà è sognare tutti insieme.
Bogdan: «Come coltivare il terreno fertile delle persone che rifiutano il bello?»
Bergamasco, inizia
la sua presentazione con il suo colore preferito, il verde. Ha cambiato
varie volte casa ma ha sempre avuto un orto. Studia biotecnologie per
avvicinarsi alla sua passione, la ricerca della verità. Ed
è per questo che vive, per vibrare con se stesso.
Sven: «Coltivando veniamo coltivati»
Abitante del
Mugello da 23 anni, Sven considera l’incontro del Sentiero
Bioregionale una risorsa fertile in una società che va verso la
sterilità in tutti i sensi.
Egidio
Abita a Roma, che
considera una contraddizione se a 50 metri da casa sua non ci fosse un
bosco selvatico. E’ la meta delle sua passeggiate, per questo ha
imparato a conoscerlo bene. Da bambino viveva in una casa in montagna
presa in affitto da un contadino. Il suo primo insegnante fu suo nonno.
Poi si è trasferito in città ed è entrato
nell’era tecnologica e di predazione capitalista. Ha lavorato in
una società di petroli. Applaude alla presenza di tanti giovani
all’incontro di Sentiero Bioregionale.
Cosetta
Vicina di casa di
Jacqueline a Palombara Sabina, lavora come logopedista con bambini con
disabilità. Questi bambini gli hanno insegnato a cercare sempre
la chiave di lettura per capirsi, e soprattutto a raccogliere le
«briciolette», ovvero a non dimenticare mai nessun membro
di questa società.
*Séverine Huille è francese. Attualmente è in Italia per fare praticantato. Viaggia come woofer
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I TEMI TRATTATI NELL'INCONTRO IN FORMA SINTETICA
a cura di Silvana Mariniello
* Entrare nelle realtà e spiegare il punto di vista bioregionale:
* Fare con tanto tanto di meno;
* Durante le manifestazioni pubbliche intervenire con grandi cartelli;
* Solidità del gruppo locale;
* Usare meno l’automobile;
* Agire localmente con il bioregionalismo;
* Liberarsi dell’individualismo;
* Consumare il meno possibile;
* Andare verso l’autosufficienza;
* Costruire i propri sogni;
* Che ognuno produca la propria energia;
* Stop shopping;
* Fare riunioni cittadine non preconcette sull’eolico;
* Stare in contatto e in ascolto con i popoli nativi;
* Non cascare nella trappola del dover risolvere tutto;
* Non provare sensi di colpa.
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Durante l'incontro abbiamo presentato il libro collettivo
QUESTO LUOGO MI PARLA
frammenti di pratica e pensiero bioregionale

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Nell'ambito dell'incontro abbiamo allestito uno spazio di scambio
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Cosetta, Etain, Noa e Silvana hanno letto e interpretato alcune poesie di Gary Snyder e Nanao Sakaki
Etain interpreta la Vecchia Donna Natura di Gary Snyder e il suo volto rimane oscuro
foto di Odilio Madini e Giuseppe Moretti
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