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Un
ecosistema che ha impiegato dodicimila anni per formarsi e che
sosteneva una ricca diversità biologica, potrebbe sparire in
quattrocento anni. Dobbiamo però tenere presente che la
scelta
della sua distruzione non fu presa da chi ci abitava e da chi ci abita
tuttora, ma dipese dal desiderio di grandi profitti da parte di pochi.
Una
bioregione, quindi, è una zona che ha particolari
caratteristiche, che bisogna rispettare per il bene di tutti gli
abitanti. Il bioregionalismo spera nell'impegno di chi ama e abita il
luogo, per evitare catastrofi come quella dei Fens. La parola chiave
è "ama"! La razionalità è una
virtù
rispettabile, ma non ci aiuta a non combinare disastri. Nella vita
pratica ci vuole cuore e il cuore non si esprime in cifre, si esprime
attraverso l'immaginazione.
Etain Addey dal racconto
"Chi canta i nostri fiumi nascosti?" in "La gioa Silenziosa"
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Etain
Addey
Italiano: Una
Gioia Silenziosa
Ellin Selae 2003
Inglese: A Silent
Joy Blackberry Books
2005 Eyebright Books 2010
Pag. 195
per ordinare clicca qui
info: goldiehel@gmail.com
È possibile oggi abbandonare la vita urbana, abbracciare una
vita senza comodità, accettare la precarietà, il
caldo,
il freddo, l’incontro con i mille mestieri dimenticati della
sopravvivenza umana, fra vegetazione, animali domestici e selvatici?
Come ci si sente a passare dalla vita cosmopolita fra Londra e Roma e
farsi strada fra i sentieri di una campagna, quella umbra, dalla quale
sono fuggiti in tanti negli anni ’50 e ’60?
Etain Addey,
come già
migliaia di occidentali in questi ultimi venti anni, ha deciso di non
prestare più il cervello alle multinazionali ma di occuparsi
in
prima persona della propria sopravvivenza, imparando di nuovo gesti
secolari. Coltivarsi il proprio cibo, allevare le pecore, gli asini, i
cavalli e le galline, insegnare ai propri figli, costruirsi la propria
casa, uscire dal mondo degli esperti e dei consumi industriali, tutto
questo significa rientrare nel grande flusso affascinante della vita da
inventare fra campi e boschi, significa un ritorno a casa.
Etain Addey ha imparato infinitamente di più dalla valle
dove
abita, che non da anni di studio o di lavoro nel mondo
“moderno”, e qui racconta le percezioni gioiose che
le
arrivano dal vivere quotidiano, le persone incontrate lungo la via
verso casa, le storie che rivelano lo spirito del luogo.
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