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Questo
libro offre un'esplorazione filosofica di un mondo "rianimato", un
mondo che non è più, come vuole la scienza
classica, un
pezzo di hardware cosmico, fatto della materia in se stessa cieca della
fisica classica, ma è piuttosto considerato come una matrice
soggettivale, nelle cui dinamiche di vortici e correnti noi e le altre
creature finite rivendichiamo
le nostre identità relative.
Negli ultimi dieci anni o giù di lì sono stata
profondamente influenzata, nell'esplorare questo terreno metafisico, da
certi punti di vista non occidentali, specialmente da quelli del
Taoismo e dell'Australia indigena, ma ho continuato a cercare un
percorso per rianimare la realtà all'interno di una cornice
occidentale di riferimento. La concezione che ne risulta, ovviamente,
non è né taoista né indigena, anche se
ha
risonanze profonde in entrambe queste prospettive metafisiche.
Freya
Mathews
nell'Introduzione
di "Per Amore della Materia"
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PER
AMORE DELLA MATERIA
Un
panpsichismo contemporaneo
Freya Mathews
Per amore
della Materia
Magi Edizioni, 2018
pagg. 324
per ordinare clicca qui
info:goldiehel@gmail.com
Per incontrare il mondo, per farlo veramente, faccia a faccia,
è
necessario essere pronti a mettere a rischio noi stessi,
sfidare
il pericolo. Occorre camminare soli nella sua
selvaticità,
lontani dai nostri spazi addomesticati. E' necessario incontrare questo
mondo alle sue condizioni, non con la corazza di una quattroruote o
attraverso la mira di una Grande Teoria; occorre avvicinarsi al creato disarmati, a
piedi, per così dire, carponi.
Per amore
della materia
mette in questione le premesse della scienza moderna secondo cui il
mondo è solo uno sfondo inerte per l’esistenza
umana, invece che una
presenza in sé comunicativa, capace di intrattenere una
relazione dialogica con noi.
L’autrice ci invita a pensare e a promuovere un futuro che
passi
per l’ascolto e per il dialogo con tutti gli aspetti della
realtà, anche se tradizionalmente considerati privi di
un’intelligenza e di un significato propri. Esplorando gli
effetti trasformativi di una sostituzione della premessa materialista
con quella panpsichista, questo libro ci chiama a una sfida difficile,
che scuote le più radicate abitudini in quanto intende
superare
le forme secolari dell’antropocentrismo, a recuperare la
dimensione non umana dell’innamoramento, a lasciare aperte
delle
crepe in noi e allo stesso tempo lasciarci condurre nelle crepe del
mondo.
La materia,
ci ricorda F. Mathews, possiede
già in sé tante virtù – a
cominciare da
quella comunicativa e sistemica – e il continuo tentativo
umano
di manipolarla è estremamente controproducente.
Il mondo,
molto spesso, non richiede interventi, ma solo il recupero della
capacità di ascoltarlo, di non sottoporlo a una logica
predatoria, di lasciarlo esprimere per quello che è. Di
cantarlo, piuttosto che di spiegarlo.
Il libro mostra il nesso inscindibile fra la teoria panpsichista e la
necessità di una nuova etica ambientale in un discorso di
ampio
respiro, che risulta magistrale nel gestire diversi registri, anche
argomentativi, rendendo in un linguaggio semplice i problemi, talvolta
complessi, della filosofia.
Su Freya Mathews:
Ho insegnato per
quasi 30 anni Filosofia dell’ambiente presso varie
Università australiane e attualmente sono professoressa
associata di Filosofia all’Università La Trobe di
Melbourne e membro dell’Australian Academy of the Humanities.
Sono autrice di più di settanta articoli
nell’ambito della filosofia dell'ambiente e dei seguenti
libri: The Ecological
Self (1991), Journey
to the Source of the Merri (2003), Reinhabiting Reality: Towards a
Recovery of Culture (2005) , Without Animals Life is not
Worth Living (2016) e Ardea:
A philosophical novella (2016).
Il mio lavoro, oltre che sul panpsichismo, si focalizza anche sulle
prospettive indigene (australiane e cinesi) per la
sostenibilità
e il modo in cui queste prospettive potrebbero adattarsi alla
società globale contemporanea, sul rapporto fra ecologia e
religione, sull’etica della conservazione e del
rinselvatichimento nel contesto dell’Antropocene.
Sono stata invitata a contribuire all’Harmony with Nature Project delle
Nazioni Unite e coordino un gruppo di discussione NED (New Ecological Discourses),
i cui materiali sono disponibili su: http://ned.neture.org.
Gestisco una tenuta privata dedicata alla conservazione della
vegetazione autoctona nella pianura semiarida del nord-ovest della
regione australiana di Victoria. Sul sito www.freyamathews.net
è disponibile una più completa panoramica delle
mie attività.
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