INCONTRO BIOREGIONALE 2022
…LOCALIZZARE…
parole, voci, intenzioni e frammenti di presentazioni nel cerchio
“Casa Pretella”, Valle del Falterona
di Cosetta Lomele
(Parole, voci, intenzioni, frammenti di presentazioni nel cerchio scritte al volo, come capitavano; come la mano, la penna e l’orecchio riuscivano a cogliere, a volte scordando di appuntare mentre si ascoltava; mettendo le frasi o pezzetti di esse, una sotto l’altra, nello stesso ordine del susseguirsi delle persone che si raccontavano, senza modificare nulla.)
Sono orgoglioso che ci sia questo luogo, perché è tutto lavoro che ho fatto.
Si sopravvive come le api; fino a lì, ce la si fa…
Ho rifiutato la grande distribuzione perché uccide
Non mi manca niente e non voglio seguire i desideri che ci vogliono inculcare. Non li sento.
“Vivi fuori dal mondo?” Forse voi vivete fuori dal mondo!sentiero bioregionale etain addey
Inclusione. Noi dentro.
Consapevoli di essere orfani del luogo
Si può fare: abbiamo messo radici
Prendersi cura del luogo (e lasciare che il luogo si prenda cura di noi ). Lavorare sulla terra
E’ uno spazio aperto l’idea bioregionale: cuore spirito e concretezza e… nessuno dice agli altri ciò che devono fare.
Quando ero piccolino mi sono avviato nella campagna…
Rituale di attrazione per la terra
Sono anche mamma e come mamma avevo bisogno di trovare un posto per dare il più possibile la conoscenza ma anche questa attrazione per la terra, e ho scelto di fare la restauratrice per stare
in contatto con l’antico, per avere storie dall’antico.
Tornare al mio corpo, alla cura. Aver cura del vivo che abbiamo all’interno di noi.
“ Birichina!!! Non ci sei mai…!!!” Si, noi andiamo dagli amici: un giorno stiamo a
raccogliere una cosa… un giorno un’altra… poi i marroni… siamo attratti dalla natura.
sentiero bioregionale valle falterona mappaLa percezione diretta che i sassi, gli alberi, hanno una interiorità.
I luoghi chiamano le persone, per stare lì. I luoghi naturali chiamano, mandano messaggi molto più forti. I posti abbandonati chiamano in modo molto preciso le persone. I luoghi ci fanno fare delle prove. Il luogo non è gentile, ci dice: “ Ci sei, o sei venuto così, giusto per…???”
Il tasso è la determinazione assoluta!!! Un Tasso ubriaco…
Invocazione = Vocazione dentro
Il mio luogo è il teatro dove racconto dei luoghi
Odilio …Odino…
Essere predisposto a scoprire le cose che non conosco, sperimentare, confrontarmi con le persone, dentro ad un ambiente e ai problemi sociali.
Sento l’appartenenza a due mondi, le mie radici sono nel bacino del Po.
C’è un filo che unisce, che fa sentirsi connessi. Questo è quello che sento in questo momento qua.
Abbiamo recuperato il sentiero. Ho conosciuto quanto fosse importante costruire un’aula verde per permettere la crescita dei ragazzi.
…Camminata empatica….
Vivo fra piante e api, ma vengo da una città con il deserto intorno, circondata da beduini e cammelli.
Ci sono cose da cui non puoi scappare… Fai quello che puoi fare
E si può stare qua, per sempre.sentiero bioregionale valle falterona ciliegie
Mio zio intagliava bastoni… Io vengo da poco lontano; uscivamo dalla città e venivamo nella campagna perché c’era da ammazzare i maiali, da raccogliere, da fare… La campagna era la vita della mia famiglia. Avevamo spazi per fare… Io sono tante cose diverse, che ancora non so neanche metterle assieme e ho iniziato a lavorare con quello che mi circondava e quindi con le foglie.
Quando nessuno si poteva incontrare, noi, ci si incontrava. E quindi ci siamo incontrati!
Ho vissuto nel cuore dell’Appennino senza corrente elettrica e qui ho fatto un lavoro per lungo tempo anche se non mi è molto piaciuto: sono lo spazzacamino!
In Africa ho capito il nostro sistema economico predatore, e così ho deciso di fare un cambiamento un po’ radicale, e ora mi trovo.
Sto cercando di costruire una vita di comunità, di fare con poco. Dentro un sistema non puoi più scegliere veramente quello che vuoi tu.
Cantare il maggio, far vivere una tradizione, far qualcosa insieme, darci una mano.
Sono contento di come è andata, della vita che ho fatto. Ho fatto sbagli… periodi difficili… ma sono contento di aver vissuto così, anche se ho sbagliato.
Sentire quello che ti dice quello che hai attorno
Io vi invidio tutti! I miei nonni erano contadini, ma per una donna sola era una utopia vivere da sola in campagna. Così ho fatto la maestra e ho cercato di portare a scuola i principi della cultura contadina. E canto. E porto avanti la ricerca: il ballo e il canto.
Sono stato convinto che la città è una dimensione inumana che però hanno costruito gli umani.
Vivere in campagna è una scelta, è sentire quello che percepiscono tutti gli altri esseri viventi.
Noi due siamo nati cittadini, e dopo esserci detti “ti amo” , ci siamo detti: “ scappiamo” dalla città. Volevamo vivere con quello che riuscivamo a fare facendo i contadini. E siamo stati presi dalle api e così riusciamo anche a pagare il mutuo della casa.
Stringere il gruppo, la tribù, le nostre vite…
E io dico la mia: “Dove è finito il tuo lato selvatico?”
Spero che si possa fare tutte e due
Sono arrivata da lontano, e forse perché sono un pesce ho dovuto attraversare molta acqua. Sono cresciuta in una scuola di campagna mangiando il cibo che coltivavano i contadini, poi sono finita in città, e non ho più voluto bere l’acqua urbana: faceva schifo! Dove sono gli alberi??? L’acqua, era morta così. Io venivo da un posto dove bevevamo l’acqua a terra. Questo è il seme della mia natura. Io sono ritornata, tornando alla campagna. Ora ho un carciofeto.
Abitiamo in valle, abbiamo lasciato la periferia della città. L’infanzia, lo stare dalla nonna in montagna, mi ha lasciato tanti valori. E’ stato un semino anche questo, per le figlie, vivere questa campagna per loro.
Sentimenti fortissimi che vengono da dentro.
In questa grotta ho recitato poesie, non maledizioni.
Forse bisogna prendere la via di mezzo
Buongiorno per tutto il giorno.
Qui ho trovato amici e fratelli per condividere ideali e aiuti.
Sono riuscita a venire con sogni, pensieri e desideri da coltivare.
Quando troviamo un posto che ci soddisfa, ecco che siamo arrivati.
Diventa uno con il luogo e ascolta la voce della terra
“ …i sentieri del cervo scivolano via da sotto le autostrade…Le tracce del cervo sono in casa e sbucano dalle pareti…E il cervo si impiglia tra i miei capelli..” ( G. Snyder)
Cosa succede qui?
Nell’antichità c’era più coscienza della interiorità del luogo. Se ascolti per alcune generazioni, impari meglio ad ascoltare, quando arrivi in un luogo.
Quello che c’è , ha dei motivi per essere lì.
Se vuoi essere indigeno ci vogliono anni, e notti, e giorni difficili, ed errori stupidi.
Quell’energia che fa diventare energia collegata al tutto
Conoscere se stessi vuol dire essere se stessi.
Sapere degli aspetti totemici – l’animale che entra in te.
Cultura di ricerca e cultura dominante. Linguaggio accademico e linguaggio comprensibile. Saperi orali e tradizionali, cultura umanististica… Ma erano le mucche che si beccavano tutte le storie… alla veglia: per risparmiare la legna le donne andavano a filare e a fare cose nella stalla. C’era solo una porta che separava la cucina dalla stalla.
Nella veglia era la benvenuta chi cantava e narrava.
Divinazione precisa; un codificato ascolto con il- più-che-umano.
Kairos – il momento giusto –
Qual è il momento, il posto, la misura giusta? E ci rivolgiamo al resto del mondo.
La povertà insegna.
… IMPOSSIBILE ESSERE PRECISI CON IL SOLE QUADRATO A NETTUNO…
E… BUONGIORNO PER TUTTO IL GIORNO
BREVE REPORT ANALITICO DELL’INCONTRO
da appunti di Silvana Mariniello
integrati dal Cerchio degli Anziani di Sentiero Bioregionale
Il giorno 17 giugno 2022, al nostro arrivo a Petrella abbiamo visto un piccolo documentario contro la costruzione di un parco eolico negli appennini circostanti.
Dopo cena abbiamo visto la registrazione dello spettacolo SOTTOSOPRA (Vivere secondo natura) di e con Silvana Mariniello e Alessandra Silipo (in scena anche Federico Moschetti e Lara Panizzi), con la regia di Vania Castelfranchi.
Il giorno 18, dopo una abbondante e variegata colazione è iniziata la presentazione del Cerchio con l’introduzione di Giuseppe Moretti che con un piccolo saltino magico, eseguito all’unisono, ci ha fatti ritrovare tutti sul “sentiero”.
Luca viene da Milano, vive qui, è stato a Berlino prima del crollo, ha resistito ancora un po’, poi vista la piega che prendeva la situazione, è tornato a casa. Giornalista, traduttore, editore, apicoltore.
Sostiene che per un intellettuale fare il contadino è molto difficile. Ha studiato e tradotto di antropologia anche qui nella Valle di Falterona che lo ospita.
Antonella è stata maestra ora in pensione. Abita a Firenze ma ha una casa sua nella Valle. Amante del trekking e della meditazione, cose che l’hanno molto cambiata.
Edith abita qui, nella casa e terra che ci ospita. Ha preso l’eredità di casa e cura della terra dallo zio, morto a 66 anni, qui nella casa che ospita l’incontro. Edith ha lasciato il lavoro in città come animatrice per una casa di cura per anziani e continua la tradizione dello zio come riabitante di seconda generazione.
Svolge un lavoro saltuario per una azienda agricola locale e vive con Milly, la cagnetta.
Giampietro. Anche lui vive “fuori dal mondo”. Insegna religione.
Dave abita a Sheffield in Inghilterra. Prova a vivere con stile Bioregionale e spesso è da Etain e lavora la Terra.
Egidio si è occupato per 30 anni di ingegneria elettronica. Nato ad Ariano Irpino, si ritiene montanaro. Trasferito a Salerno è andato via da lì per via della sorella maggiore. Si dichiara molto razionale e la città gli ha fatto dimenticare l’amore per la natura appresa nel paese nativo.
Letizia è Svizzera e ha viaggiato molto. In seguito ad un grosso evento rituale al quale ha partecipato, ha “sentito” la Terra. Vive nella Valle ed è mamma. Si è fermata qui anche per dare alla sua bambina una conoscenza della terra. È diventata restauratrice a 18 anni e con questa attività con le mani è diventata grande e ha potuto viaggiare molto. In seguito ha imparato la tecnica dei massaggi, utile per tornare al proprio corpo, o al corpo che si manipola e questa per lei è un’attività di scambio.
Sostiene che il nostro corpo, fatto di parti minuscole, non si può percepire in maniera cerebrale e che lavorare sui corpi significa arrivare a ciò che c’è dentro di noi. Ha vissuto a San Godenzo, spesso lavora nei poderi per dare una mano. Lo scambio l’emoziona. Dopo aver conosciuto Paolo, che fa trattamenti energetici, scambia lavoro con lui. Tra un po’ andrà a vivere vicino Paolo in un suo annesso in campagna.
Etain dice che c’è un momento nei bambini in cui capiscono che in tutto c’è interiorità. La scuola cancella questa percezione. Da bambina, nelle tasche dell’uniforme scolastica lei stessa infilava sassi, foglie. Sapeva da bambina che da qualche parte era infossato un corso d’acqua. Sostiene che il mondo naturale ci manda messaggi tanto forti che poi ci fanno ritornare nei luoghi medesimi.
Pratale, il luogo dove vive, l’ha chiamata. Dopo aver vissuto per quattro anni nella vecchia casa di campagna, arrivato il terremoto, tutto è cambiato.
Cosetta vive a Palombara Sabina, sotto il Monte Gennaro. Porta con sé i biglietti di auguri che ogni anno riceve da Etain per il Solstizio d’Inverno e ne legge alcuni.
Odilio, ha un nome scandinavo che risale al Dio Odino. Vive nel bacino idrografico del Po. Si occupa di disabilità e terza età. È legato al gruppo attraverso l’amicizia di vecchia data con Giuseppe Moretti.
Bruno viene dalla zona del Po. Ha frequentato l’università Verde che ha rappresentato il luogo d’incontro per antonomasia dell’adolescenza. Ha insegnato e ha conosciuto Andrea Carnevale e con lui sta realizzando un percorso di crescita in autonomia dei ragazzi facendo escursioni conoscitive.
Noa vive ad Assisi, tra piante e api. Ha due figli Tzuf e Nevet di 29 e 22 anni. I suoi figli non sono venuti all’incontro di Sentiero perché sono all’incontro dei cestai. Noa è nata in Israele in una città nel deserto tra beduini e cammelli. Ha vissuto per dieci anni a Telaviv e a trent’anni si è trasferita in una azienda agricola biologica che aveva le api. Dopo cinque anni di lavoro e apprendimento in questa azienda le sono nati i due figli e con loro e il marito Simon sono andati a vivere e lavorare in Nigeria. Tornati dall’Africa trovano il podere attuale. Sono quattordici anni che vivono lì, nei pressi di Assisi. Noa chiude con questa considerazione: “Non si può scappare dalla guerra e dal deserto. Dove vivo ora non penso più a niente”.
Angelica vive a San Godenzo ed ha vissuto a Firenze. Nella sua famiglia erano in dieci e andavano a San Godenzo per svolgere i lavori di campagna. Ha frequentato l’Istituto d’arte, ha svolto attività teatrale e si è occupata dell’asilo nel bosco. Vive nella Valle da 9 anni. Ha sempre cantato canti popolari e ha fatto l’artigiana orafa per tanti anni. In questo momento lavora con le tinture naturali.
Toni è venuto a vivere nella Valle tanti anni fa ed ha vissuto per sette anni senza la corrente elettrica. Quando ha rincontrato la musica ha suonato con i “Pittura fresca”. Fa lo spazzacamino da trent’anni. Ha imparato da vecchi muratori il restauro.
Francesca nel ’96 è stata in Sudafrica. Poi in Maremma per venti anni. Gestiva un’associazione che aveva cavalli. Ora vive e lavora in una scuola a Gubbio. Cura il suo orto.
Alle 13.00 c’è stato il magnifico pranzo per poi continuare il nostro incontro alle 15.30 circa.
Ancora alcune presentazioni di amici della Valle che si sono aggiunti dopo pranzo.
Daniele abita in Valle dall’ 85 e ama la musica popolare.
Il secondo giorno, sabato 18 dopo colazione ci siamo riuniti nuovamente sotto i rigogliosi ciliegi di Petrella e nuovi accoliti si sono presentati.
Paolo vive nella Valle e condivide il lavoro con gli altri riabitanti. Spera molto nei giovani.
Daria è la compagna di Toni ed è molto contenta di condividere i suoi sogni con tutti gli altri del cerchio.
Etain ha letto la poesia di Gary Snyder “Capelli lunghi” come sorta di introduzione al concetto di Bioregionalismo e del vivere il luogo nel luogo. Parla del mondo fisico e cita Plinio nei fenomeni di luce e sulla fonte che scorre diversamente. La vita in campagna per lei è stata una scoperta. Continua presentando il nuovo progetto di Sentiero Bioregionale di pubblicare un nuovo libro dove ognuno può scrivere un testo secondo il proprio vivere bioregionalista. Il libro è già in fase di realizzazione, diversi scritti sono stati ultimati, altri sono in arrivo. Chi volesse partecipare può inviare il proprio contributo a morettig@iol.it . Termine ultimo di consegna: fine anno.
Paolo si presenta dicendo che studia medicina cinese e sottolinea, a proposito della scrittura, che la scrittura cinese ideogrammatica proietta l’energia collegata al tutto, concetto che un suo maestro cinese sostiene.
E’ anche emersa una divergenza di vedute.
Dopo essersi presentato, Emiliano legge una lettera indirizzata a Giuseppe Moretti, una sorta di replica ad un articolo presente nell’ultimo Lato Selvatico. Due punti di vista differenti sulla pandemia. Per Moretti forse il problema principale è lo stato del mondo naturale e la guerra contro la natura perpetuata dagli esseri umani, il devastante antropocentrismo moderno. Emiliano dà testimonianza delle fatiche e rinunce, anche vitali, condotte nell’affrontare e confrontarsi con i diktat del “potere” per mantenere dei principi e sentirsi coerenti. Altri hanno aperto una riflessione su quanto, le modalità diverse di affrontare la pandemia, hanno dolorosamente portato allontanamento e disgregazione fra tutti noi, anche appartenenti a una stessa visione bioregionale, rinforzando il “dividi et impera”. A stemperare la tensione ci pensano Toni, che fa il giro del cerchio con un cesto offrendo ciliegie a tutti, e Francesca, che legge dal suo applaudito libro di poesie Anime di-versi. Soprattutto la provocatoria e ironica poesia sulla morte, dissolve le ultime agitazioni rimaste.
Egidio ha presentato il nuovo progetto di Sentiero: tradurre il libro “Materia e desiderio, una ecologia erotica” di Andreas Weber, scritto in lingua inglese. Il libro poliedrico colpisce anche perché contiene una citazione di Antonio Gramsci e parla dei molteplici legami tra gli uomini e la natura che lo circonda. L’interconnessione prendere/dare è una delle dissertazioni interessanti che il libro ci regala. In chiusura di presentazione Egidio esorta i presenti a partecipare al progetto di traduzione collettiva del libro.api selvatiche
L’intervento del cantante musicista Toni Moretto è concentrato sul vecchio fenomeno di quando le donne si riunivano in stalla e raccontavano le loro storie in presenza delle mucche che erano lì ad ascoltare quasi come custodi della vita umana.
Luca Vitali ci ha coinvolti nella scoperta delle api selvatiche e nelle varie possibilità di gestione delle famiglie di api, in cui come umani, possiamo essere menoinvasivi e pretendere meno “produzione” (in fondo al resoconto sono indicati i libri citati da Vitali).
In serata, oltre all’ascolto di bellissimi canti popolari tradizionali, raccolti in queste valli, che ci sono stati porti con garbo e professionalità da Daniele Franchi e Silvia Falugiani, abbiamo assistito allo spettacolo del “Teatro Contadino Libertario” (Davide, Emiliano, Giovanni) nel teatro di paglia, costruito a valle della casa. Molto coinvolgente lo spettacolo ha divertito e soddisfatto tutti.
L’accoglienza della casa di Edith è stata impeccabile e l’organizzazione in cucina delle donne amiche della Valle ha stupito e reso ancora più piacevole il soggiorno. Mai una pietanza uguale ad altra e tutto cucinato con cura e fantasia.
Non sono mancate incursioni alle cascatelle, vicinissime alla casa, che ci hanno dato sollievo al caldo superiore alle medie della stagione, cosa che affligge e che ci fa toccare con mano i cambiamenti climatici e come lo stile di vita Bioregionale diffuso possa evitarli.
Foto di Cosetta Lomele, Silvana Mariniello, Giuseppe Moretti, Luca Vitali, Francesca Mengoni
Bibliografia consigliata:
per quanto riguarda il mondo delle Api:
T.D.Seeley, The lives of the bees, 2019, trad. it. La vita delle api, ed. Montaonda, 2020
T.D.Seeley, Following the wild bees, 2016, trad. it, Seguendo le api selvatiche, ed. Montaonda, 2018
e poi su un modo nuovo e più responsabile di gestione delle api:
L.Crowder-H.Harrell, TOP-BAR Beekeeping, 2012, trad. it. Apicoltura TOP-BAR, ed. Montaonda, 2012
AAVV, Apiculture biodynamique, 2018, trad.it. Apicoltura biodinamica, Ed. Terra Nuova, 2022
altri argomenti
A. Weber, Matter & Desire – an Erotic Ecology, Chealsea Green Publishing, 2017
F. Mengoni, Anime di-versi, Le Colibrì, 2019