Massimo
Vive a Minceto in Liguria, a 700 metri di altitudine, Massimo ha 63 anni e si definisce un «esperto di patate». E’ stato impiegato in un museo prima di aprire con Esther la casa editrice Temposospeso.
Esther
La compagna di Massimo, viene dalla Svizzera e sta in Italia dal 1995. E’ autrice di libri per bambini e artista del ferro. Considerando l’apertura recente della loro casa editrice, Massimo e Esther ne condividono la gioia con tutti i presenti.
Agnese
Originaria di Torino, Agnese ha 35 anni. A 28 anni, appena licenziata, ha scoperto vita e natura e si è fermata nella tribù di Fabrizio, nelle Marche a 300 m di altitudine. La sua vita si articola tra preparazione del pane, raccolta delle piante selvatiche, e ceramica etrusca, che lavora con la tecnica del bucchero. Ammette di avere una vita molto privilegiata, avendo uno smartphone e una macchina che gli permettono di vivere lontana dalla città ma legata alla società.
Fabrizio: «Sono arrivato all’età che ho, penso che posso continuare»
Fondatore della tribù delle Noci sonanti, di cui fa parte Agnese, vive nelle Marche dal 1986. Il nome della tribù risale al 2004. «Delle noci in una busta fanno poco rumore, e più ce ne stanno, più rumore fanno». Vivere in gruppo è un bisogno fondamentale, secondo Fabrizio. Oggi la tribù è costituita da tre membri. Pero ci sono anche i «ritornanti», cioè quelli già venuti e poi tornati. Vive fuori dalle costrizioni moderne: l’elettrodomestico, l’auto, il trattore, il telefono. Fabrizio è anche padre di un figlio di 16 anni, che ha seguito le gesta dei genitori, imparando a zappare fin da piccolo.
Even
Vive in Romagna, dove si prende cura di un’azienda agrituristica «Borgo Basino», coinvolta nelle recenti drammatiche inondazioni e smottamenti.
Davide
Originario di Ostia, vive nelle Marche. E’ in cerca di una vita diversa da quella che vive ora. I suoi rapporti con i vicini non sono facili.
Davide
Un secondo Davide (anni 20), originario di Bergamo, arrivato qui con il prof. Giampietro. Due anni fa ha iniziato un progetto di vita condivisa, vivendo in una casa con sei coinquilini. Convinto che la scuola non fosse fatta per lui, è andato a lavorare a 17 anni, imparando molti mestieri. Da Monte Pisano, dove si era impegnato nella permacultura, ha deciso poi di tornare a Bergamo e di fare il cuoco.
Shary: «Il tempo perso è un lusso»
Originaria degli Stati Uniti, Shary si è trasferita con i suoi genitori in Val di Chiascio ed è diventata una vicina di Etain, una fondatrice di Sentiero Bioregionale. Con un’amica ha creato il progetto «Piccole impronte nel bosco» per bambini e adulti, stressati e persi. L’obiettivo è di dare uno spazio in natura per chi non ne ha normalmente accesso né l’abitudine.
Noa
Madre di Tsuf con cui gestisce il podere al Monte Subasio vicino ad Assisi. Sottolinea la difficoltà di bilanciare l’essere madre e figlia della Terra. Originaria di Israele, è venuta in Italia con la sua famiglia per dare ai figli uno spazio e una vita in pieno contatto con la natura. Dopo 30 anni di vita in città, in Israele, Noa vive ora una vita di soddisfazioni accudendo alle piante dell’orto, ai tanti alberi da frutto e alla cura delle api, con le quali ha sviluppato un rapporto particolare.
Jacqueline
Anziana dell’idea bioregionale, scrive poesie. Originaria di Tolosa, Jacqueline ha vissuto a Palombara Sabina, un luogo che ha poi deciso di lasciare, meditando sull’importanza di scegliere il luogo giusto per sé, e di amarlo. Alberto
Vive ad Assisi a 10km da Noa e Tsuf, in un podere dove si organizzano campi estivi per bambini. Per presentarsi condivide un’esperienza. Sulla strada per l’incontro, ha incontrato un capriolo che, alla vista della macchina, si è impaurito: la macchina come nuovo modo di spostarsi è un paradosso per chi ama e vuole bene ad un luogo.
Giuseppe: «Io rifarei tutto quello che ho fatto»
Contadino nato contadino nella pianura padana, è andato via da casa per un percorso di ricerca interiore. Seguendo la voce profonda dentro è tornato con l’intento di guadagnarsi da vivere nella terra che fu dei suoi genitori e, al tempo stesso, di rispettarla riattivandone le relazioni ecologiche.
Emanuele: «Mi sono tirato fuori dalla finta perfezione»
Già presente all’incontro del 2019, Emanuele vive con Arianna in provincia di Padova, in una casetta in mezzo alla pianura padana. Parlando di sé e della sua gioia di stare qui, Emanuele si emoziona e ci emoziona tutti. E’ stato woofer alla ricerca di una vita diversa di quella ‘perfetta’ in città. Emanuele ha trovato un equilibrio, non guarda più il mondo come un luogo da cambiare, ma di capire la sua presenza in esso, e come dare il meglio di sé.
Arianna: «Io sarei una che va in piazza e si incazza»
Vive con Emanuele e cerca di fare del suo meglio per avere un impatto minimo. Gestisce una food forest dove prova delle emozioni sconosciute a chi non si sente parte della natura. E cosi ha pianto quando è morta la sua pianta di pero. Questa esperienza le ha insegnato che: «Se vuoi un pero piantane 100, se vuoi 100 susine piantane una.»
Elisa
Originaria di Milano, è scesa a Roma per studiare in un ambiente molto diverso dal paesaggio della sua infanzia, fatto di fabbriche, inceneritori e autostrade. E’ passata cosi da un paesaggio di lavori in corso a quello dell’Appia Antica. Ha scoperto il Sentiero Bioregionale a 18 anni grazie a Giampietro. Il passaggio da Milano a Roma è stato per lei una liberazione, perché ha capito più cose ed è diventata indipendente economicamente. A Roma, niente si nasconde, le disuguaglianze esplodono alla luce del sole. Oggi sta cercando il suo spazio di autoproduzione, lo stesso che aveva da piccola. Lavora in un negozio di prodotti sfusi, e ha scoperto quanto la gente non conosce le materie prime.
Emiliano
Di origine albanese, è arrivato in Italia nel 1996. Contadino in Albania, si è ‘civilizzato’ in Italia. Oggi fa il geometra a Nord di Roma. Sta cercando di tornare alle sue origini.
Luca
Originario di Milano, editore da 10 anni, dopo avere perso il posto di lavoro. Si è specializzato in libri di apicoltura, e definisce se stesso come apicoltore teorico piuttosto che pratico. Ha pubblicato il libro di Sentiero Bioregionale, che verrà presentato nel pomeriggio.
Etain: «Molti italiani sono bioregionalisti senza saperlo»
Inglese, arrivata in Italia a 20 anni, ha lavorato per una azienda farmaceutica a Roma. Dopo aver visto il volto del capitalismo e il vuoto totale dei valori, ha deciso di licenziarsi e di riabitare con il marito un podere in Umbria. Da allora hanno calcolato che dal loro podere saranno passate più di 10.000 persone. Secondo Etain, l’importanza è nel condividere e di fare nascere la luce. Anche i piccoli gesti possono cambiare le cose.
Lucrezia: «Come in tutte le cose non bisogna attaccarsi»
In un viaggio di 3 anni in America Latina, ha scoperto l’agricoltura contadina di sussistenza. Si prende cura di un podere con il marito, produce ortaggi e, assieme ad altre famiglie fanno vendita diretta a Bologna. Aiuta la figlia impegnata in un centro di accoglienza. L’importante per Lucrezia risiede nel darsi uno sfondo culturale diverso, per fare fronte alla devastazione dall’economia di mercato. Sottolinea anche il suo bisogno di solitudine, per capirsi meglio.
Odilio
Abita nella valle del Po, Odilio ha avuto bisogno di «fare uscire le cose», di riappropriarsi del suo «rapporto con la terra», che deve al nonno che gli ha trasmesso, con le sue poesia, curiosità e voglia di sporcarsi le mani. Durante il suo periodo in fabbrica, raccoglieva le cose scritte da Giuseppe, in questo modo ha coltivato il legame con il selvatico e il coltivato dentro di sé. Recentemente tornato nella casa dei suoi genitori, segue il percorso verso i valori della terra.
Giuliano: «Bisogna vivere gli ecosistemi come se fossero comunità e non viceversa»
Giuliano si presenta come «abitante dell’appenino bolognese, padre, casalingo, cuoco, contadino». Amante della vita, coltiva il senso di fiducia e di speranza.
Anita
Cresciuta sulle colline fiorentine, Anita sta per laurearsi in erboristeria a Bologna, dove studia da quattro anni.
Emiliano: «C’è chi si salverà e chi diserterà»
Cresciuto a Firenze, Emiliano è «nato incazzato» e cerca di «disintossicarsi». Ha conosciuto il Sentiero Bioregionale tramite Luca.
Sabrina
Madre di Anita, da 30 anni condivide la sua vita con Emiliano. Traslocati varie volte ora vivono stabilmente nella valle del Falterona, nel Mugello.
Stella
Di Bergamo, è venuta all’incontro grazie al suo prof. Giampietro. Aveva un po’ di timore a partecipare ma ora ne è molto felice.
Daniele
Compagno di classe di Stella, è venuto all’incontro grazie alla sua passione per la natura, sviluppata grazie al nonno.
Lapo: «Tanti pezzetti di me stesso stanno in ciascuna persona di questo cerchio».
Cresciuto in un contesto rurale, in montagna, per Lapo, quello che ci salverà è sognare tutti insieme.
Bogdan: «Come coltivare il terreno fertile delle persone che rifiutano il bello?»
Bergamasco, inizia la sua presentazione con il suo colore preferito, il verde. Ha cambiato varie volte casa ma ha sempre avuto un orto. Studia biotecnologie per avvicinarsi alla sua passione, la ricerca della verità. Ed è per questo che vive, per vibrare con se stesso.
Sven: «Coltivando veniamo coltivati»
Abitante del Mugello da 23 anni, Sven considera l’incontro del Sentiero Bioregionale una risorsa fertile in una società che va verso la sterilità in tutti i sensi.
Egidio
Abita a Roma, che considera una contraddizione se a 50 metri da casa sua non ci fosse un bosco selvatico. E’ la meta delle sua passeggiate, per questo ha imparato a conoscerlo bene. Da bambino viveva in una casa in montagna presa in affitto da un contadino. Il suo primo insegnante fu suo nonno. Poi si è trasferito in città ed è entrato nell’era tecnologica e di predazione capitalista. Ha lavorato in una società di petroli. Applaude alla presenza di tanti giovani all’incontro di Sentiero Bioregionale.
Cosetta
Vicina di casa di Jacqueline a Palombara Sabina, lavora come logopedista con bambini con disabilità. Questi bambini gli hanno insegnato a cercare sempre la chiave di lettura per capirsi, e soprattutto a raccogliere le «briciolette», ovvero a non dimenticare mai nessun membro di questa società.
*Séverine Huilleè francese. Attualmente è in Italia per fare praticantato. Viaggia come woofer